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    Cono Cimino

ISBN: 9 788899 590697
Categoria:

Ni sìmu rufriscàti a la cìbbia ri la sinacòca!

di Cono Cimino Il dialetto è l’anima nobile di un popolo, il tessuto di appartenenza a un territorio e come tale è un bene culturale da salvaguardare per prevenire lo smarrimento della propria identità; Il dialetto è la lingua del focolare , degli affetti perché si parla con i propri famigliari, con gli amici, con la gente del proprio paese; il Santo Padre nell’omelia del 7 gennaio del 2018 ci ha ricordato che: “il dialetto è la lingua dell’amore”. Un dialetto comunque si tutela parlandolo e va aiutato con iniziative locali. Questa mia raccolta, in dialetto teggianese reso fluente e dalle rime baciate o alterne, in tutti “li cundi” nasce da siffatta consapevolezza, unita al piacere di suscitare emozioni e alla ragionevole esigenza di tramandare storie e nomi particolari facendoli conoscere; Insomma una desiderata occasione per dare conto all’amore per la lingua natia e wpre a diffonderla.

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Cono Cimino Tenente nei carabinieri (ris), è Operatore di Diritto umanitario internazionale con pregresse attività di impiego in zone di operazioni. E' stato insegnante di Storia dell’Arma e regolamenti militari alla Scuola Marescialli e Brigadieri di Velletri. Nutre grande interesse per l’Antropologia culturale e sociale ed è esperto cultore di storia delle tradizioni popolari nel cui ambito ha all’attivo interessanti ricerche. E' attore di teatro amatoriale nonchè ideatore e autore di testi teatrali dialettali. Vive a Teggiano (SA) ove alleva per affetto e con passione asini della recuperata razza cilentana.
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Riassunto

Il dialetto è l’anima nobile di un popolo, il tessuto di appartenenza a un territorio e come tale è un bene culturale da salvaguardare per prevenire lo smarrimento della propria identità; Il dialetto è la lingua del focolare , degli affetti perché si parla con i propri famigliari, con gli amici, con la gente del proprio paese; il Santo Padre nell’omelia del 7 gennaio del 2018 ci ha ricordato che: “il dialetto è la lingua dell’amore”.
Un dialetto comunque si tutela parlandolo e va aiutato con iniziative locali.
Questa mia raccolta, in dialetto teggianese reso fluente e dalle rime baciate o alterne, in tutti “li cundi” nasce da siffatta consapevolezza, unita al piacere di suscitare emozioni e alla ragionevole esigenza di tramandare storie e nomi particolari facendoli conoscere; Insomma una desiderata occasione per dare conto all’amore per la lingua natia e wpre a diffonderla.

“Ni sìmu rufriscàti a la cìbbia ri la sinacòca!”

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