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Celeste Pansardi
Atmosfere e luci di antichi borghi
di Celeste PansardiSorprendenti scoperte… da un viaggio nella valle del Noce, 2016
Il libro, ambientato nella valle del Noce, nella parte sud-occidentale della Basilicata che si affaccia sul Tirreno. In linea con le precedenti pubblicazioni Palazzo Filizzola (Storia dell’Autonomia Comunale) e La pergola di lillà – Amori e pregiudizi, costituisce un trittico o il sequel articolato della ricostruzione storica di un palazzo seicentesco (il primo). Del romanzo corale su base storica dalla parte delle donne, cui è ispirato in un intreccio tra realtà e fantasia (il secondo). Anche in questo testo si parte da uno dei borghi della Valnoce, Nemoli. Inizia poi un percorso più articolato sulla quotidianità di un borgo antico nei suoi vari aspetti. Il tutto descritto con riferimento al più generale contesto del regno di Napoli ed europeo. La rivisitazione speculare di vicende, usi e costumi del primo ‘800 si allarga allo studio antropologico di un modello sociale in evoluzione ed emancipazione da una società arcaica. Tale società è legata ai ritmi ancestrali della terra ad un modello dinamico di insospettabile modernità. Dal racconto di tante storie comuni emerge il ruolo trainante verso il nuovo di alcune famiglie della borghesia risorgimentale e postunitaria anche in quel territorio. Rivisitate con la lente d’ingrandimento di quei grandi passaggi epocali dell’800 italiano che attraversarono la Basilicata, di cui la valle rappresenta un’arteria interessante di accesso verso i paesi dell’interno, oltre che uno scrigno di tesori d’arte inattesi in un paesaggio affascinante. L’autrice percorre questa terra, luogo di scambi e di passaggi, con lo spirito del viaggiatore legato non solo a ricordi personali. La ricerca storica, una finestra aperta “su quel piccolo mondo antico” si è concretamente formalizzata nel libro nella veste di catalogo storico-documentaristico, laddove la storia della quotidianità di borghi antichi nasce dall’esegesi documentaria e dal supporto di immagini contestualizzate. La ricostruzione del passato, infatti, nel cogliere le singole specificità diventa uno strumento fondamentale per costruire il futuro, quasi a dire che la progettualità per un nuovo protagonismo di questi borghi sia fondato sulla valorizzazione delle peculiarità degli stessi.€19.00
Sorprendenti scoperte… da un viaggio nella valle del Noce, 2016
Il libro, ambientato nella valle del Noce, nella parte sud-occidentale della Basilicata che si affaccia sul Tirreno. In linea con le precedenti pubblicazioni Palazzo Filizzola (Storia dell’Autonomia Comunale) e La pergola di lillà – Amori e pregiudizi, costituisce un trittico o il sequel articolato della ricostruzione storica di un palazzo seicentesco (il primo). Del romanzo corale su base storica dalla parte delle donne, cui è ispirato in un intreccio tra realtà e fantasia (il secondo). Anche in questo testo si parte da uno dei borghi della Valnoce, Nemoli. Inizia poi un percorso più articolato sulla quotidianità di un borgo antico nei suoi vari aspetti. Il tutto descritto con riferimento al più generale contesto del regno di Napoli ed europeo.
La rivisitazione speculare di vicende, usi e costumi del primo ‘800 si allarga allo studio antropologico di un modello sociale in evoluzione ed emancipazione da una società arcaica. Tale società è legata ai ritmi ancestrali della terra ad un modello dinamico di insospettabile modernità. Dal racconto di tante storie comuni emerge il ruolo trainante verso il nuovo di alcune famiglie della borghesia risorgimentale e postunitaria anche in quel territorio. Rivisitate con la lente d’ingrandimento di quei grandi passaggi epocali dell’800 italiano che attraversarono la Basilicata, di cui la valle rappresenta un’arteria interessante di accesso verso i paesi dell’interno, oltre che uno scrigno di tesori d’arte inattesi in un paesaggio affascinante. L’autrice percorre questa terra, luogo di scambi e di passaggi, con lo spirito del viaggiatore legato non solo a ricordi personali.
La ricerca storica, una finestra aperta “su quel piccolo mondo antico” si è concretamente formalizzata nel libro nella veste di catalogo storico-documentaristico, laddove la storia della quotidianità di borghi antichi nasce dall’esegesi documentaria e dal supporto di immagini contestualizzate.
La ricostruzione del passato, infatti, nel cogliere le singole specificità diventa uno strumento fondamentale per costruire il futuro, quasi a dire che la progettualità per un nuovo protagonismo di questi borghi sia fondato sulla valorizzazione delle peculiarità degli stessi.
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