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    Celeste Pansardi

ISBN: 978-88-99590-03-1
Categoria:

Atmosfere e luci di antichi borghi

di Celeste Pansardi

Sorprendenti scoperte… da un viaggio nella valle del Noce, 2016

Il libro, ambientato nella valle del Noce, nella parte sud-occidentale della Basilicata che si affaccia sul Tirreno. In linea con le precedenti pubblicazioni Palazzo Filizzola (Storia dell’Autonomia Comunale) e La pergola di lillà – Amori e pregiudizi, costituisce un trittico o il sequel articolato della ricostruzione storica di un palazzo seicentesco (il primo). Del romanzo corale su base storica dalla parte delle donne, cui è ispirato in un intreccio tra realtà e fantasia (il secondo). Anche in questo testo si parte da uno dei borghi della Valnoce, Nemoli. Inizia poi un percorso più articolato sulla quotidianità di un borgo antico nei suoi vari aspetti. Il tutto descritto con riferimento al più generale contesto del regno di Napoli ed europeo. La rivisitazione speculare di vicende, usi e costumi del primo ‘800 si allarga allo studio antropologico di un modello sociale in evoluzione ed emancipazione da una società arcaica. Tale società è legata ai ritmi ancestrali della terra ad un modello dinamico di insospettabile modernità. Dal racconto di tante storie comuni emerge il ruolo trainante verso il nuovo di alcune famiglie della borghesia risorgimentale e postunitaria anche in quel territorio. Rivisitate con la lente d’ingrandimento di quei grandi passaggi epocali dell’800 italiano che attraversarono la Basilicata, di cui la valle rappresenta un’arteria interessante di accesso verso i paesi dell’interno, oltre che uno scrigno di tesori d’arte inattesi in un paesaggio affascinante. L’autrice percorre questa terra, luogo di scambi e di passaggi, con lo spirito del viaggiatore legato non solo a ricordi personali. La ricerca storica, una finestra aperta “su quel piccolo mondo antico” si è concretamente formalizzata nel libro nella veste di catalogo storico-documentaristico, laddove la storia della quotidianità di borghi antichi nasce dall’esegesi documentaria e dal supporto di immagini contestualizzate. La ricostruzione del passato, infatti, nel cogliere le singole specificità diventa uno strumento fondamentale per costruire il futuro, quasi a dire che la progettualità per un nuovo protagonismo di questi borghi sia fondato sulla valorizzazione delle peculiarità degli stessi.

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Celeste Pansardi è nata a Lauria ma vive da molti anni a Roma, dove ha ricoperto ruoli importanti nel settore scolastico con molteplici e diversificate esperienze professionali, dai programmi europei a commissaria nei concorsi pubblici riservati alla scuola e diverse pubblicazioni sulla nuova didattica del latino. Laureata in filologia classica ha insegnato latino e greco in prestigiosi licei romani, curando nel settore della comunicazione, le manifestazioni del teatro greco del Maggio Siracusano e del teatro d’avanguardia. L’intensa attività nell’ambito della cultura classica non le ha impedito di dedicarsi alla sua vera passione per la storia e di continuare parallelamente negli studi e nella ricerca della ricostruzione storica di moduli e identità culturali della sua terra, su cui si è concentrata in particolar modo negli ultimi dieci anni. Nel metodo, l’impegno, non solo filologico, tiene conto dello studio comparato pluridisciplinare tra antichi documenti (compresi ovviamente quelli della sua famiglia di origine) collegati alla storia locale e alla cultura materiale, nella fattispecie dell’oggettistica, degli arredi, della moda e persino della tradizione culinaria. L’autrice presta particolare attenzione ai giovani, i veri destinatari della storia e di quel “come eravamo” dal forte fascino evocativo. Pur avendo lasciato la Basilicata da oltre quarant’anni, ella è rimasta profondamente legata alle sue radici e alla magia della sua terra, consapevole che la Basilicata è una regione ricca di storia e di tesori d’arte, talora inattesi. Per queste ragioni da lungo tempo porta avanti il tema della visibilità della Regione e soprattutto di questa area territoriale particolarmente affascinante nella sua natura e in quei segni tangibili delle temperie che ne hanno segnato la storia. In tal senso e con questo spirito non ha mai smesso di approfondirne la Storia collegata a quella dei Grandi, espressa in una linea editoriale articolata su diverse pubblicazioni, mostre e convegni, senza mai perdere di vista l’impegno nel sociale.
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Sorprendenti scoperte… da un viaggio nella valle del Noce, 2016

Il libro, ambientato nella valle del Noce, nella parte sud-occidentale della Basilicata che si affaccia sul Tirreno. In linea con le precedenti pubblicazioni Palazzo Filizzola (Storia dell’Autonomia Comunale) e La pergola di lillà – Amori e pregiudizi, costituisce un trittico o il sequel articolato della ricostruzione storica di un palazzo seicentesco (il primo). Del romanzo corale su base storica dalla parte delle donne, cui è ispirato in un intreccio tra realtà e fantasia (il secondo). Anche in questo testo si parte da uno dei borghi della Valnoce, Nemoli. Inizia poi un percorso più articolato sulla quotidianità di un borgo antico nei suoi vari aspetti. Il tutto descritto con riferimento al più generale contesto del regno di Napoli ed europeo.

La rivisitazione speculare di vicende, usi e costumi del primo ‘800 si allarga allo studio antropologico di un modello sociale in evoluzione ed emancipazione da una società arcaica. Tale società è legata ai ritmi ancestrali della terra ad un modello dinamico di insospettabile modernità. Dal racconto di tante storie comuni emerge il ruolo trainante verso il nuovo di alcune famiglie della borghesia risorgimentale e postunitaria anche in quel territorio. Rivisitate con la lente d’ingrandimento di quei grandi passaggi epocali dell’800 italiano che attraversarono la Basilicata, di cui la valle rappresenta un’arteria interessante di accesso verso i paesi dell’interno, oltre che uno scrigno di tesori d’arte inattesi in un paesaggio affascinante. L’autrice percorre questa terra, luogo di scambi e di passaggi, con lo spirito del viaggiatore legato non solo a ricordi personali.

La ricerca storica, una finestra aperta “su quel piccolo mondo antico” si è concretamente formalizzata nel libro nella veste di catalogo storico-documentaristico, laddove la storia della quotidianità di borghi antichi nasce dall’esegesi documentaria e dal supporto di immagini contestualizzate.

La ricostruzione del passato, infatti, nel cogliere le singole specificità diventa uno strumento fondamentale per costruire il futuro, quasi a dire che la progettualità per un nuovo protagonismo di questi borghi sia fondato sulla valorizzazione delle peculiarità degli stessi.

“Atmosfere e luci di antichi borghi”

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